mercoledì 12 febbraio 2014

Cento volte auguri Mario!!!

Eccomi di nuovo qua!
Chiedo scusa per la pausa nella pubblicazione delle storie, ma ho voluto aspettare oggi 12 Febbraio non a caso.
Voglio infatti fare tanti auguri allo zio Mario, in realtà mio prozio, che oggi fa Cent'anni!!!
Sì sì, avete letto bene!
Faccio tanti auguri a te, zio, che guardi la tv con le cuffie a tutto volume e una mattina svegliasti tutta la casa perché alzavi il volume ma non ti eri accorto che le cuffie erano staccate. Mi immagino la scena!!!
Tanti auguri a te che fai su le tue sigarettine, tieni acceso il caminetto e guai se qualcuno non ti fa sistemare la legna come dici tu.
Tanti auguri a te, che di passeggiate ne hai fatte tante e tante ne continui a fare.
Tanti auguri a te che hai fatto non una, ma due guerre.
Tanti auguri a te, che anche senza parlare troppo, hai sempre un sacco di cose da insegnare.

Questo è un racconto di quel che era la tua Piastroso quando eri ragazzo, le persone che ti circondano l'hanno messo insieme e l'hanno mandato a me qualche settimana fa.
Lo dedichiamo a te, che più di chiunque altro ne fai parte.

Tanti auguri Mario!
Foto di Elena Togneri

PIASTROSO ALLA FINE DEGLI ANNI 40

Attraversato il ponte sul “Solco rovinoso”, dopo un breve tratto di strada in leggera salita, un’ampia curva a destra portava sul tratto di strada detto “il tiro”. Qui aveva inizio la località detta “Piastroso”. Sulla destra della strada, alla fine della curva vi era una croce con l’icona ottagonale in coccio smaltato raffigurante la Madonna con il Bambino in braccio; poco più avanti, sempre sulla destra della via c’era la casa detta “Al solco” dove abitava la Geny con i figli Nada e Dino. A destra della casa un piccolo fabbricato dove c’era il forno a legna. A sinistra della strada c’erano i campi del “Lindo” con una piccola capanna par il ricovero del bestiame e lo stoccaggio del fieno, tutto recintato da una staccionata in legno. Più avanti si trovava il “Pian delle Gianne” con una piccola capanna adibita a ricovero delle galline, venivano poi i campi e la casa detta “Alle Gianne” dove abitavano la vecchia Maria, Il Giocondo Santi con la moglie Emma Gonnella e i figli: Giuseppe, Assunta, Roberto ed Edo. L’Elfi e l’Eda si erano sposate ed erano andate con i rispettivi mariti, l’Elfi a Caletta con il Corrado (Lello) dei Solchetti e l’Eda in Abetaio con il Fortunato Santi (Fortuno di Betaio). Nell’aia, davanti alla, casa c’erano il pozzo per lavare i panni e il forno a legna.
Sul lato destro della strada, dopo la casa del “Solco” vi era un piccolo campo adibito ad orto, più avanti la “Piaggia delle Gianne” con un “Metato” per la seccatura delle castagne e un fabbricato detto “La capanna grande” per il ricovero delle pecore.
Veniva poi la casa detta “All’appalto” perché vi si effettuava la vendita di sali e tabacchi. Qui abitava Agostino Gonnella con la moglie Alessandra Donati e i figli Mario, Miranda e Silvano. Il Guido si era sposato con Giovannetti Amelia e abitava a Coreglia, l’Assunta si era sposata con Giovannetti Renato e abitava in “Pianceci”, la Meri si era sposata con Emanuele Baldini e abitava a Viareggio. In una stanza della casa veniva effettuato l’insegnamento della scuola elementare. A destra della casa vi era un metato, un pozzo per lavare i panni e il forno a legna.
Qui finiva il tratto di strada detto “Il tiro” perché vi si effettuava il gioco del “Tiro della forma”. Andando avanti, a destra e a sinistra della via, c’erano i campi della Rosa. Passato il ponticello sul fosso di Piastroso, a sinistra si trovava la casa detta “Alla Rosa”, accanto alla strada c’era il forno a legna e sotto la casa, il metato con un’ampia loggia. Lì abitavano Italo Togneri con la moglie Rosa Donati e i figli Leda Teresa, Fernanda, Giovanni e Maria Tina. Sulla destra, sopra strada, c’erano i campi e la casa del Pietro, sopra la casa, a circa una ventina di metri di distanza, c’era la capanna per il ricovero delle pecore, il forno era all’interno della casa. Lì abitavano il Pietro Togneri con la moglie Ester Donati e la figlia Elmina, Remo si era trasferito a Lucca per motivi di lavoro. Elmina aveva due figli: Pietro e Enzo, il marito Pompeo Togneri non aveva fatto ritorno dal fronte di guerra russo.
Sopra la casa del Pietro, a circa centocinquanta metri di distanza, c’era la casa detta “La Casetta” con il forno a legna e la capanna per le pecore. Lì abitava Cesare Florindo Donati (Lindo) con la moglie Iole Gonnella e i figli Adelina e Mansueto.
Tornando sulla strada principale, a sinistra c’erano i campi della Rosa con la “Capanna delle vacche” poi un terreno detto “I piani”, parte di proprietà della Rosa e parte del Lindo. A sinistra della strada un terreno detto “Il fondaccio” di proprietà del Lindo, a seguire un piccolo appezzamento di proprietà di Giuseppe Santi di Toia, (Peppe di Toia) quindi la “Piaggia” del Lindo poi quella della Rosa. Di fronte al terreno di Giuseppe Santi vi era in costruzione la chiesa di S. Antonio da Padova che sarebbe stata inaugurata il 13 giugno 1950.
Siamo giunti ai “Solchetti”, ultima casa di Piastroso con la capanna per le pecore, il metato e il forno a legna. Qui abitava Silvio Santi con la moglie Eletta Gonnella (Maria dei Solchetti) con i figli Emma, Carlo, Ilva e Natalina. Corrado (Lello) si era sposato con l’Elfi e si era trasferito a Caletta a lavorare per la famiglia dell’avvocato Gelati.
I pozzi per lavare i panni erano alimentati con l’acqua dei fossi. L’energia elettrica per uso illuminazione, era fornita da una centralina situata nei pressi del torrente Ania, sotto la casa della Rosa, costruita e curata dagli abitanti di Piastroso. Solo alcune case avevano all’interno l’acqua potabile, gli altri si rifornivano alle fonti, trasportando l’acqua con i secchi. La legna veniva usata per la cottura del pane, degli altri cibi e per il riscaldamento che consisteva in un caminetto posto nella cucina della casa.

Forse queste parole diranno poco a chi non conosce le persone citate, ma trovo che racchiudano una bella descrizione di come si viveva al tempo, di come lo zio Mario ha cominciato il suo cammino verso i Cent'anni.

Un ringraziamento particolare a mia cugina Elena Togneri e a Patrizia Santi per questo racconto, vi mando un forte abbraccio e conto che voi abbracciate il Mario anche per me!

Ci vediamo presto sempre qui, con un'altra storia senza fretta!
Polo

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1 commento:

  1. Salve, ho iniziato a raccogliere la storia di tutti i paesi di Coreglia, e non ho trovato nulla su Piastroso.... Poi mi sono imbattuto in questa bella storia, volevo sapere se posso copiare la parte ''storica'' per metterla nella raccolta che ho fatto, puo' rispondermi a: capitan.futuro3000@gmail.com , ciao e grazie....

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